L’arte se la prende ancora una volta con la «solidarietà selettiva» degli europei, quella dell’accoglienza con tanti se e altrettanti ma. Emblematica a questo proposito l’installazione di Šejla Kameric EU / Others (2000) realizzata per la Biennale di Lubiana. Allora l’artista bosniaca aveva impiegato la segnaletica aeroportuale per dividere i cittadini Ue dagli «Altri» tout court. Ma la cernita tra buoni e cattivi resta una pratica tremendamente attuale. E visto che ormai il danno è stato fatto, anzi, continua ad essere fatto, tanto vale tentare di scusarsi, come ha fatto la polacca Joanna Rajkowska, classe 1968. Ci ha provato con...