Di lei chi non ricorda l’enorme lampadario appeso all’ingresso delle Corderie, in occasione della Biennale 2005? Luccicava e abbagliava gli occhi, creando un’illusione; in realtà a risplendere erano gli involucri di plastica di 14mila tampax che componevano la scultura di Joana Vasconcelos. Era la prima Biennale con due curatrici, Rosa Martinez e Maria de Corral; Barbara Kruger aveva preso il premio alla carriera, e quel suo manufatto, tanto sontuoso quanto ironico, era diventata l’icona di quella Biennale. Sono passati quasi venti anni e Vasconcelos non ha smesso di inventare forme e installazioni che lasciano a bocca aperta, salvo poi attirare...