Continua la sequela di accuse incrociate, smentite e comunicati sull’«affaire» Asia Argento, l’attrice e regista ormai quotidianamente sulle pagine dei giornali – e di tabloid come «Tmz», che ha pubblicato dei suoi presunti messaggi privati a un amico in cui ammetterebbe di aver avuto un rapporto sessuale con Jimmy Bennett.

L’ultima «svolta» nel caso sono le dichiarazioni dello stesso Bennett, l’attore che la ha accusata di averlo molestato cinque anni fa, quando lui aveva solo 17 anni e che in un primo momento – interpellato dal «New York Times» che per primo ha dato la notizia – aveva rifiutato di rilasciare dichiarazioni. «Inizialmente non ho parlato della mia storia perché ho scelto di gestirla privatamente con la persona che mi aveva arrecato danno – recita il comunicato diramato dall’ex attore bambino – Il mio trauma è poi riemerso quando lei ha raccontato di essere una vittima a sua volta».

Le ragioni per cui ha scelto di non intervenire nel «dibattito» innescato dalle rivelazioni del «NY Times», continua Bennett, hanno a che fare con la «vergogna e il timore di prendere parte alla narrativa pubblica». «Ero minorenne quando è successo (la presunta molestia, ndr), e ho cercato di ottenere giustizia in un modo che per me all’epoca aveva senso, perché non ero pronto a confrontarmi con le conseguenze della mia storia una volta che fosse divenuta di dominio pubblico. Allora credevo che trovarsi in una situazione del genere, da maschio, fosse ancora stigmatizzato dalla società. Non pensavo che le persone sarebbero state in grado di comprendere quello che è accaduto dal punto di vista di un teenager».
Argento non ha replicato a queste dichiarazioni di Bennett, ma nel frattempo ha ritirato la sua partecipazione come curatrice a un festival musicale olandese, Le Guess Who.