Una giovane donna inglese all’ottavo mese di gravidanza sosta davanti alle cere anatomiche settecentesche nel Museo della Specola di Firenze, in contemplazione della «serena perfezione» della Venere di Clemente Susini, il celebre modello con parti scomponibili che, se sollevate, mostrano il calco di un bimbo in gestazione. Accanto alla bellezza inquietante e immobile della figura, la donna immagina di essere lei quel modello, lo specchio di una sua perfezione immutabile infine raggiunta, senza più possibilità di errori e passi falsi. Siamo oltre la metà dell’avvincente romanzo d’esordio della britannica Jessie Greengrass, Sight (nella bellissima traduzione di Tommaso Pincio, impeccabile oltre...