Alle maratone teatrali ha abituato il pubblico, ma questa volta l’artista belga ha superato se stesso. Mount Olympus – To glorify the cult of tragedy, la nuova performance di Jan Fabre, il cinquantasettenne regista, performer, visual artist, durerà 24 ore: dalle 19 di sabato 17 per chiudersi alla stessa ora l’indomani. Uno spettacolo – in prima italiana al teatro Argentina per il trentennale del Romaeuropa Festival, «tutto esaurito» ormai da mesi, che porterà in scena 27 interpreti tra performer, musicisti e danzatori che hanno provato con Fabre per quasi dodici mesi.

I testi dello spettacolo sono collazionati dai classici e riscritti da Jeroen Olyslaegers con il risultato di ricostruire una sorte di «grande memoria storica in forma teatrale che ricompone la letteratura tragica e il senso del tragico nella Grecia antica».

«I riti dionisiaci in Grecia – spiega Fabre – duravano tre giorni, noi siamo solo a un terzo, ma attraverso il giorno e poi la notte, passare dal sole alla luna, mangiare e riposare insieme finisce per influire nel profondo delle persone che vi partecipano. E quando si arriva, artisti e pubblico, al momento della stanchezza estrema, si crolla, si passa a un confine in cui cedono le difese e si diventa tutti più veri, si abbandona ogni sovrastruttura».

L’idea dello spettacolo nasce nel 2009, una prima selezione a quattro mani con Miet Martens (collabora con lui dal 1986) per poi passare alla stesura finale con Olyslaegers e la ricerca delle musiche, affidata a Dag Taeldeman. La lunghissima no-stop teatrale, viene vissuta dal regista come un momento di «compiuta socialità»: «Stiamo attaccati costantemente a un computer o a un telefonino, sempre connessi con i social e in questo modo i rapporti tendono a diventare sempre più impersonali, se non virtuali. Uno spettacolo teatrale come questo serve quindi a riscoprire lo stare assieme davvero».

Mount Olympus può essere seguito anche in streaming (su egh.guru), con gli approfondimenti e gli interventi di Enrico Ghezzi, mentre Radio3 Rai garantisce collegamenti live. In occasione della prima italiana, ha aperto a Roma Gli anni dell’Ora Blu, una mostra dedicata a Fabre alla galleria Magazzino (via dei Prefetti 17) che resterà aperta fino al 10 novembre.