Poetessa – al suo attivo numerosi premi, attivista politica e studiosa di cultura africana, in passato metà del duo Milo & Otis nonché collaboratrice di personaggi storici della scena hip hop come Chance The Rapper e Macklemore, Jamila Woods è un personaggio dalla mille sfaccettature. I suoi due precedenti lavori – Heavn (2016) e Legacy! Legacy! (2019), sottolineano una (rara) capacità di mescolare a un soul sofisticato testi che si ispirano alla poesia americana. In Legacy! Legacy! ogni brano aveva come titolo il nome di un artista afro american: Miles Davis, Muddy Waters , Jean Michel Basquiat, per citarne alcuni. Dopo due album politici, Jamila approda in questo 2023 con un terzo disco dall’approccio decisamente più privato, personale. «Sarebbe stato più semplice – ha raccontato in una recente intervista – realizzare un secondo capitolo di Legacy! Legacy! Avrei potuto scegliere nomi di neri più famosi e continuare a scrivere da lì. Ma ho imparato qualcosa di importante abbandonando quella cornice di scrittura attraverso la lente di altre persone. Invece, ho potuto vedere cosa vuol dire per me stessa essere la fonte primaria del materiale, che la musica sia come il mio diario o qualcosa a cui sto solo pensando».
Water Made Us (Jagiaguwar distribuzione Goodfellas), il titolo del disco, è una citazione da una frase di Toni Morrison: «Tutta l’acqua ha una memoria perfetta ed è sempre alla ricerca di tornare dov’era». Un album dove l’elettronica si mescola a ritmi acustici, che suona moderno senza ammiccare ai suoni omologati delle produzioni attuali, realizzato nel corso di due anni insieme al produttore di Los Angeles McClenney e con qualche collega amico come Saba e Peter Cotton Tale. Diciassette tracce dove un sofisticato soul accoglie elementi r’n’b e innesti di hip hop e spoken word

NESSUNA sovraproduzione però, si gioca più in sottrazione che in accumulo di strumentazione, pur nella complessità di un lavoro composto da 17 tracce dove il soul ’accoglie’ elementi r’n’b mentre Jamila gioca su innesti di hip hop e spoken word. Qualche suggerimento? Bugs colpisce per l’essenzialità delle linee musicali, più ’orecchiabile’ sembra l’approccio scelto per Tiny Garden – non a caso scelto come singolo per il lancio radiofonico.

UN DISCO personale realizzato non solo grazie all’aiuto di musicisti, ma anche di parenti e amici: «Era importante includere le voci dei miei amici, citazioni di Nikki Giovanni e James Baldwin e un’intervista con il mio prozio. Persone che hanno elaborato pezzi di saggezza su cui ho costruito la mia visione del mondo, quando si tratta di relazioni. E mi piace pensare a come l’album non parli solo dell’amore romantico, ma anche di tutte le relazioni a cui hai assistito e che ti hanno insegnato ad amare».
Jamila arriva da Chicago dove le tensioni razziali sono palpabili. Nel 2021, il dottor Selwyn Rogers, direttore fondatore del Medicine Trauma Center dell’Università di Chicago e uno dei principali esperti di salute pubblica, ha dichiarato al Guardian: «Il razzismo e la discriminazione sono ancora prevalenti, l’impatto di lunga data di cose come il ridimensionamento e il disinvestimento economico nelle comunità di colore persiste, e ne vediamo la prova qui a Chicago». Eppure, la città è anche sede di una cultura nera ricca e profondamente radicata. Jamila è cresciuta nel sobborgo più abbiente di Beverly. Fin dall’inizio, i suoi lavori – come il suo libro di testo, The Truth About Dolls e la sua antologia del 2018, Black Girl Magic – l’hanno posizionata come una voce importante in una comunità spesso tenuta ai margini.

NEL NUOVO LAVORO i temi sono decisamente più personali, ma non per questo l’artista chicagoana si sofferma esclusivamente su se stessa preferendo declinare i sentimenti, l’amore in una modalità (quasi) ecumenica…». In Wolfsheep – uno dei brani migliori del disco – canta «Posso distinguere chi mi ama e chi mi dà la caccia?» . «È facile pensare solo all’amore romantico – ha raccontato in una conversazione sul sito musicale australiano Junkee – ma davvero, penso che ogni storia d’amore che ho avuto nella vita sia sostenuto da tanti altri amori». E aggiunge: «Volevo riflettere questo nell’album, non solo parlare degli amori romantici, ma includere anche le conversazioni su quelle relazioni con i miei ’ex’. Ragionamenti che mi hanno aiutato a elaborare e pensare a come voglio amare, e come voglio crescere, nel futuro».