Pensare l’emancipazione a partire dalle condizioni del sensibile, pensare la politica a partire dalle cornici del visibile, dallo statuto delle competenze e delle parole assegnate sono alcune delle «non lezioni» del filosofo francese Jacques Rancière. Una ricerca filosofica, quella di Rancière, che parte dall’uguaglianza, dalle intelligenze anzitutto, e che declina questa parola nelle relazioni tra dimensione estetica e politica, tra realtà finzione, tra spettacolo e spettatore. Nelle condizioni del fare, dell’agire e del percepire alle quali siamo assegnati, la cui critica è premessa di un’arte dell’emancipazione. È a questo intreccio che sono dedicati i due incontri con Jacques Rancière promossi...