Che cos’è il rock ? Un modo di essere, di vestirsi, un fuck al sistema tutte le volte che si sale su un palco? Anche no, grazie o anche basta. Più semplicemente il rock porta la faccia oscura di Jack White, che sfoggia ora capelli turchini . E sembra sempre uscito da un film di Tim Burton: un mondo tutto suo dentro e fuori e una capacità unica e rara di essere camaleonte. Camaleontico è anche Fear of the Dawn, dove regna un caos totale musicalmente straordinario, difficile da trovare oggi. In grado di trasformazioni stilistiche repentine, ha il dono di saper passare in uno stesso brano dal rock al blues, dal garage al suono martellante al rap al raggae ma senza perdersi. È il caos che nella teoria dei sistemi complessi, indica la condizione a cui tende un sistema allorchè le sue leggi comportano evoluzioni imprevedibili e irregolari. Imprevedibile come Taking me back , compatta nella sua possente batteria e pervasa dalla chitarra stridula o come in Hi-De-Ho e la potentissima What’s the trick. Fear of the Dawn è l’emblema del rock, che non ha come scopo quello di mimetizzarsi ma quello di mutare nei suoni. «Bisogna avere un caos dentro di sé per generare Fear of The Dawn»: così parlò Jack White! E santa miseria che album.