Le ruspe che chiuderanno l’accesso a Jabel Mukaber stanno per arrivare. I poliziotti invece sono già lì da ore. Hanno condotto rastrellamenti durante la notte. «Sono arrivati a decine, hanno circondato alcune case e arrestato una dozzina di giovani delle famiglie Obeid, Darai e Owiset». Fares, un nome scelto a caso, preferisce non rivelarci la sua identità. Ci dice soltanto che si guadagna da vivere lavorando come meccanico in una officina israeliana di Talpiot. «Non posso correre rischi, gli agenti ci urlano frasi minacciose, ci dicono che saremo puniti per quello che abbiamo fatto». Fares e gli abitanti di questo...