Ivan Marescotti nella lista Tsipras. La Rai lo cancella dalla fiction
Fantapolitica La legge sulla par condicio fa un'altra vittima: l'attore teatrale ma dai molti ruoli sostenuti in tv e al cinema, candidato all'europee a cui la Rai ha tagliato tutte le scene nella serie Una buona stagione
Fantapolitica La legge sulla par condicio fa un'altra vittima: l'attore teatrale ma dai molti ruoli sostenuti in tv e al cinema, candidato all'europee a cui la Rai ha tagliato tutte le scene nella serie Una buona stagione
Ci risiamo. I cavilli estremi della «par condicio» fanno un’altra vittima. E’ l’attore Ivano Marescotti che candidato alle europee per la lista ‘L’altra Europa per Tsipras’ ha visto cancellate le sue scene di una fiction (peraltro girata un paio di anni fa) che Raiuno sta trasmettendo in queste settimane, Una buona stagione. Via le scene e ovviamente via dai titoli di coda. Ma per una «distrazione», Rai premium – il canale sul digitale terrestre che riprogramma le fiction proposte sulla rete ammiraglia – sta mandando in onda le repliche di «Raccontami» in cui Marescotti aveva una parte. Del suo ruolo – ha raccontato Marescotti «è rimasto solo una mano. Un’ombra» Non trovarsi sul teleschermo è stata una sorpresa. Marescotti spiega che la Rai, quando ha saputo della sua candidatura, gli ha prima chiesto di ritirarla. Di fronte al suo rifiuto, viale Mazzini gli ha chiesto il nulla osta per i tagli, «due richieste di una gravità inaudita a cui ho detto no». Per Marescotti, non si tratta di «Par condicio, ma manipolazione d’opera e d’intelletto che danneggia anche gli altri attori della serie».
Al fianco dell’attore, si è schierata la lista ‘L’Altra Europa con Tsipras’ che definisce «singolare una linea di così rigido rigore quando la Rai dedica al Governo e al Pd il 58% degli spazi informativi.
Sulla vicenda è intervenuto anche Giovanni Rossi, presidente della Federazione nazionale della stampa: «Forse è giunto davvero il momento di ripensare la normativa sulla par condicio, alla luce di quanto accaduto a Marescotti. Ma va segnalato che altrettanto discutibili sono i tagli alle pubblicazioni dei comuni, la ‘mordacchia’ messa agli uffici stampa». Non si tratta di superare una normativa garantista che punta alla parità di condizioni tra i candidati, ma di impedire storture ed interpretazioni che rasentano situazioni da comedia dell’assurdo…».
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