Nove volte hanno vinto loro, sette volte gli azzurri. E’ la sfida che ha spesso deciso a chi sarebbe spettato l’ultimo posto in classifica, chi si sarebbe aggiudicato il cucchiaio di legno. Italia-Scozia è un po’ una “classica”, almeno dal nostro punto di vista, fin da quel giorno di febbraio del 2000 in cui Roma si trovò per la prima volta invasa dalle paciose truppe gonnellate. Gli scozzesi erano i campioni uscenti ma uscirono sconfitti, con gran sorpresa di tutti.

La vittoria degli azzurri provocò allora, anche tra gli addetti ai lavori, attacchi euforici ben oltre i limiti consentiti. Seguì una sequenza di 14 batoste consecutive e molti dovettero abbassare la cresta. Questo è il rugby. Anche quest’anno le due squadre si presentano all’appuntamento sconfitte nelle due partite fin qui disputate. E’ la terza giornata del Sei Nazioni, il giro di boa. Gli scozzesi hanno perso con Inghilterra e Galles, ma di misura. Gli azzurri hanno sfiorato il colpaccio contro la Francia a Parigi ma hanno poi subito 40 punti dagli inglesi all’Olimpico: cinquanta minuti ben giocati, poi il crollo.

Italia e Scozia si sfidano domani (DMax, 15.25) per la diciassettesima volta nella storia del torneo. E’ l’ultima volta di Jacques Brunel all’Olimpico, poi passerà la mano. “E’ difficile per me fare un bilancio”, ha detto l’allenatore francese, che non nasconde il suo rammarico per questi quattro anni alal guida della nazionale, “Ci sono partite che non abbiamo saputo vincere. Cosa dico ai tifosi italiani? Che sfortunatamente non ho potuto dare le vittorie che loro si aspettavano, soprattutto a Roma”. Al posto di Brunel arriverà Conor O’Shea (ma la scelta non è stata ancora ufficializzata), una bella carriera da estremo con i London Irish e con la nazionale di Irlanda, da sei stagioni sulla panchina degli Harlequins.

Proprio contro gli scozzesi, al Murrayfield di Edimburgo, arrivò, un anno fa, l’unica vittoria in trasferta della gestione Brunel: 22-19 al termine di un match alquanto rocambolesco. Da allora la Scozia è assai migliorata. In autunno ha disputato un bel mondiale, unica tra le squadre europee a sfiorare le semifinali, sconfitta per un solo punto dall’Australia nei quarti. Non è più la squadra che esprimeva un rugby grezzo e rudimentale come tante volte avevamo visto in passato. Fa ancora molti errori in fase di finalizzazione ma ha dei chiari e ben riconoscibili punti di forza, a cominciare dalla linea dei trequarti.

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Nei calci piazzati, fattore che ha spesso deciso le sfide con gli azzurri, può contare sul piede del suo capitano, Chris Laidlaw, cecchino dalle altissime percentuali di realizzazione. Ma è soprattutto nelle situazioni rotte e nei turn-over che la Scozia dà il meglio di sé, quando può azionare i suoi trequarti con la difesa avversaria mal posizionata. Stuart Hogg, l’estremo, può essere letale se gli si dà modo di prendere velocità e infilarsi tra gli spazi.

Eppure, nonostante i molti miglioramenti, sono ben 9 le sconfitte consecutive della squadra allenata da Vern Cotter nel Sei Nazioni. L’ultimo successo risale infatti al 2014, proprio contro l’Italia e proprio a Roma, quando un drop di Duncan Weir all’ultimo minuto di gioco consentì agli scozzesi di beffare gli azzurri. Corsi e ricorsi.

Per l’Italia quella di domani sarà una sfida molto difficile. Senza i calci di Carlo Canna, infortunato e sostituito all’apertura da Kelly Haimona, forte nell’attaccare la linea ma assai meno preciso dalla piazzola, sarà più complicato fare punti . Rientrano Leonardo Ghiraldini in prima linea e Joshua Furno in seconda in coppia con Fuser (sulle rimesse si annuncia un bel duello con i due fratelli Gray), mentre nel ruolo di estremo Brunel sceglie di dare fiducia al giovane David Odiete, per il quale si annuncia un pomeriggio molto impegnativo nella sfida dei calci tattici.

Queste le formazioni: Italia: Odiete; Sarto, Campagnaro, Garcia, Bellini; Haimona, Gori; Parisse, Zanni, Minto; Furno, Fuser; Cittadini, Ghiraldini, Lovotti. Scozia: Hogg; Seymour, Bennett, Taylor, Visser; Russell, Laidlaw; Denton, Hardie, Barclay; J. Gray, R. Gray; Nel, Ford, Dickinson.

L’altra sfida di giornata è quella di Londra tra Inghilterra e Galles (in tv su DMax, ore 17.50). I bianchi sono a punteggio pieno, gli irlandesi, che pure hanno vinto le ultime due edizioni del torneo, hanno un solo punto in classifica, avendo pareggiato in casa con i gallesi e poi perso di un solo punto di scarto con la Francia a Parigi. Gli inglesi hanno ampi margini di miglioramento, i verdi appaiono invece una squadra abbastanza esausta, falcidiati da infortuni (O’Brien, McCarthy, Payne, Bowe, Fitzgerald, Dave Kearney, O’Mahony) e dal ritiro dalla scena internazionale dell’immenso Paul O’Connell. E’ comunque una sfida aperta dove tutto potrebbe accadere.
Nella serata di oggi a Cardiff si gioca Galles-Francia.