Odiato dai no-vax e dai free-vax, finito da almeno un anno nel tritatutto di un certo giornalismo d’inchiesta che lo ha accusato di conflitto d’interessi per la collaborazione con alcune case farmaceutiche e con una società di promozione farmaceutica, e in forte contrasto con il M5S, Gualtiero Walter Ricciardi si è dimesso ieri dal ruolo di presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Lascerà l’incarico ricevuto nel settembre 2015 dal primo gennaio prossimo, anticipando la naturale scadenza del mandato prevista per agosto 2019.

«Dopo 4 anni e mezzo di lavoro intenso e appassionante, lascio un Iss risanato e riorganizzato e con 473 unità di personale stabilizzate», ha twittato annunciando la propria decisione, mentre in una nota Ricciardi ha ringraziato senza polemiche la ministra della Salute che ha prontamente accettato le sue dimissioni: «Ritorno alle attività di ricerca, d’insegnamento e professionali con le quali penso di poter contribuire in modo produttivo allo sviluppo scientifico, economico e sociale del Paese. Ringrazio il ministro Giulia Grillo per la fiducia che mi ha espresso perché io continui a rappresentare l’Italia nell’Executive Board dell’Oms» (dove è entrato un anno fa per rimanervi fino al 2020).

Solo più tardi, intervistato da Sanità24, colui che unanimemente è considerato il risanatore dell’Iss, il più grande Istituto di sanità pubblica in Italia e in Europa, ha ammesso che con Giulia Grillo «manca quell’intensità di collaborazione che avevo conosciuto in precedenza». E ha invitato il suo successore «a essere sempre garante dell’indipendenza e dell’autorevolezza della scienza. Scienza e politica – ha aggiunto – siano alleate e mai subordinate l’una all’altra».

La ministra attendeva da tempo questo annuncio (almeno dal luglio scorso, quando Ricciardi aveva corretto i dati sui vaccini da lei diffusi) anche se, ha spiegato ieri, è sicura che la decisione del presidente dell’Iss non sia dovuta a «legittimi disaccordi con alcune posizioni del governo». Ora, ha scritto la ministra in una nota, «nomineremo un commissario per assicurare il funzionamento della macchina amministrativa, perché è necessario garantire continuità operativa all’Istituto, che è un fiore all’occhiello del nostro Paese». Secondo i rumors, Giulia Grillo potrebbe poi replicare la scelta fatta per l’Aifa, quando lanciò un bando pubblico per trovare il nuovo dg.

La notizia delle dimissioni di Ricciardi è stata accolta con soddisfazione, oltre che dal M5S, anche dal Codacons che aveva chiesto l’intervento dell’Anac dopo che alcune pubblicazioni no-vax e, per ultima, la puntata de Le Iene di una settimana fa megafonata dai social grillini, avevano “ricostruito” un presunto conflitto di interesse del presidente dell’Iss, per via di collaborazioni avute in passato con alcune riviste il cui editore sarebbe una società farmaceutica di market access, e per aver sostenuto l’obbligatorietà di alcuni vaccini, come quello contro il meningococco B, prodotto anche da aziende di cui è stato consulente.

Ma dal mondo della scienza e della medicina – dai pediatri ai medici di base, dalla European Public Health Association al Consiglio superiore di sanità, dallo Human Technopole fino all’associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica – si è sollevato un coro unanime di apprezzamenti e di ringraziamenti per la sua «visione della sanità moderna e innovativa e la sua autorevolezza in materia di sanità pubblica riconosciuta a livello internazionale».