In occasione del Saint Patrick’s day, il santo patrono irlandese, che viene presentato a Roma l’Irish Film Festa, dal 26 al 29 marzo alla Casa del Cinema. «Oggi celebriamo la cultura irlandese nella sua espressione attraverso il cinema», osserva Simon Coveney, Ministro irlandese dell’industria e dell’agricoltura, a Roma per promuovere il Festival sponsorizzato dall’Irish Design 2015.

«Fino a non molto tempo fa – racconta la direttrice del Festival Susanna Pellis – non c’era neanche la consapevolezza del cinema irlandese: si pensava che i film fossero tutti inglesi o americani. Oggi le cose sono cambiate, e si cominciano a vedere dei progressi». Uno dei quali è proprio la rassegna alla Casa del Cinema, giunta quest’anno alla sua ottava edizione. L’unica sezione competitiva sarà quella dei cortometraggi, cinque di animazione e dieci di «live action», «proprio per attirare l’attenzione sul livello di questo settore in Irlanda, a cui il governo e specialmente l’Irish Film Board danno un grandissimo sostegno», spiega Susanna Pellis. Tra i giurati che sceglieranno i vincitori ci saranno anche Emanuela Martini, per la categoria live action, e Thomas Martinelli per quella di animazione. Un film d’animazione anche nel programma dei lungometraggi «un mito celtico ridisegnato in 2D», con le parole della direttrice: Song of the Sea di Tomm Moore, che il pubblico avrà la possibilità di rivedere a Roma – dove era già stato proiettato alla Festa del Cinema – dopo la sua candidatura agli Academy Awards di quest’anno.

Ospiti d’onore saranno il regista Lenny Abrahamson – che incontrerà il pubblico e di cui verrà proiettato l’ultimo lavoro, Frank, ed il suo film di debutto, Adam & Paul, del 2004 – e l’attore Adrian Dunbar, che nel doc Brendan Behan – The Roaring Boy di Maurice Sweeney cerca di «gettare una luce diversa sulla vita dello scrittore irlandese – spiega ancora la direttrice – mettendo in evidenza l’importanza della sua provenienza dalla working class». Un altro doc è Ballymurphy di Sean Murray, «inchiesta sulla strage compiuta nel 1971 dall’esercito inglese in un quartiere di Belfast, tra le cause del Bloody Sunday».

«E nello stesso anno – continua Pellis – è ambientato anche ’71 di Yann Demange», intorno ai terribili anni dei Troubles. Altra protagonista del Festival sarà la lingua gaelica irlandese, al centro del Gaelic Focus e dei due film che lo compongono: il corto Rùbaì ed il thriller An Bronntanas, ambientato in uno dei luoghi più tipici di questo paese.