«Ti assicuro, mio ottimo amico, che vi sono certi momenti della vita che il pericolo, qualunque esso sia, è nulla al confronto del compenso che se ne può trarre per l’arte, e pella gloria di un artista». Poche parole indirizzate ad Antonio Tessari, tra le ultime scritte da Ippolito Caffi. Il momento, per lui, arriva il venti luglio del 1866, giorno in cui le navi della Regia Marina del Regno d’Italia e della Marina da Guerra dell’Impero Austriaco si danno battaglia nel Mar Adriatico, al largo di Spalato. Sul ponte di uno dei diciassette battelli che insieme a dodici corazzate...