40 anni fa, a 9 anni, sono andato a vedere i «Predatori dell’arca perduta» con mio fratello Francis e il nostro amico Leo Ruscillo. Non sapevo nulla del film prima di vederlo e dall’inizio alla fine fu un’esperienza quasi miracolosa.

C’era Han Solo con un cappello che combatteva i nazisti con una frusta e c’era una ragazza che beveva un sacco, tante vipere, tante trappole, una roccia enorme che crollava verso di lui, – -un inseguimento a cavallo contro dei furgoni e un sottomarino e poi la magia e una testa che esplodeva. Era – perfezione.

Dopo il film, il padre di Leo è venuto a prenderci – e in macchina ha chiesto ‘com’era il film?’ Leo – che era il ragazzo più figo in Inghilterra a quell’epoca – invece di dire ‘bellissimo’ e basta – ha raccontato tutto il film, dall’inizio alla fine con tante citazioni, battute, e descrizioni dettagliate – delle scene più importanti del film.

Rimasi stupito. Era una magia che … Ok, non mi sciolse la testa come succede quando i nazisti guardano dentro l’arca … ma che comunque mi sbalordì mentre lo ascoltavo-. ‘Cos’era? Quella cosa che faceva Leo?’ ho chiesto a mio fratello più tardi prima di andare a dormire. ‘Quello John,’ rispose lui, ‘era critica cinematografica.’

Ok. Questo ultimo scambio tra me e mio fratello non è realmente accaduto, ma comunque la sostanza e il sentimento sono gli stessi.

Da Indiana Jones è nata non solo l’idea che volevo diventare insegnante universitario (e lo sono) e farsi la barba era per cretini (ho la barba) ma anche che parlare di un film dopo averlo visto poteva portare quasi altrettanto piacere di vedere il film.

Avevo 12 anni quando uscì il secondo film Indiana Jones e il Tempio maledetto. Infatti, sono andato a vederlo con i miei amici Stuart Boylan e Paul Swinglehurst proprio il giorno del mio compleanno.

Non erano fighi come Leo. In realtà penso che eravamo amici perché non erano altrettanto fighi di me, un quasi figo. Ero il più Harrison Ford del gruppo.

Il film ci piacque un sacco. C’era Indiana Jones vestito da 007, una donna che francamente gridava un po’ troppo, un ragazzo che giocava a carte con Dr Jones; c’erano cervelli di scimmie come gelato e una montagna russa dentro un montagna. Ok. Anche a 12 anni ho pensato ‘ma non è un pelo razzista?’

Lo abbiamo visto di sabato e siamo usciti dal cinema e andati al parco dove c’era per fortuna un ponte di corda al parco giochi e siccome eravamo grandi – quasi adulti ormai – abbiamo cacciato via i piccoli e giocato ad essere Indiana Jones fino a tardi.

In realtà penso che dentro di me sto ancora giocando.