C’era una volta Twister, il bel catastrofico di Jan De Bont che ebbe l’ottima idea di accentuare il carattere hawksiano della commedia sentimentale fra i due protagonisti, in modo tale da insinuare sullo sfondo che le violentissime trombe d’aria fossero in realtà segno di altro, per esempio traccia di una dialettica matrimoniale in atto. Into the Storm, remake inconfessato di Twister, tenta invece la carta del pov (ossia point of view), innestandola nel filone del teen-movie come se il regista volesse evocare per il suo film il pubblico dei reality. Steven Quale, formatosi sui set cameroniani di Titanic e Avatar,...