Inject & Implant è un prototipo, selezionato e scelto dalla Royal Academy of Arts di Londra per partecipare alla Summer Exhibition, in corso fino al 12 di agosto. «I&I», stampato 3d, è esposto nella sala riservata ai modelli di architettura: tema di quest’anno, la sostenibilità.
Fra nomi illustri ed esempi raffinati di «Casa passiva», il progetto «I&I» propone non solo sostenibilità, ma anche azioni attive volte al miglioramento ambientale e alla qualità della vita urbana.

Autori sono gli architetti Vittorio Maschietto e Marcus Cole ed il logo è opera di Florence Maschietto.

«I&I» non è un cosiddetto «bosco verticale», riferibile ad iniziative private, ma una torre componibile che forma un giardino pubblico a più piani sovrapposti. Nel modello in mostra i piani sono equidistanti – è un concept – ma naturalmente la torre sarà costruita tenendo conto che l’altezza fra un piano e l’altro potrà variare a seconda del tipo di pianta che si vuol far crescere (alto fusto, medio, macchia, orto, filtro acquatico) per consentire alle piante di essere esposte all’illuminazione solare.

Al centro di ciascun piano, dove la luce non arriva, sono previste scale, ascensori, servizi piccole strutture e banchetti informativi e commerciali.
Tutto lo spessore perimetrale dei vari piani di impianto è rivestito di pannelli fotovoltaici, per produrre energia, sia per il fabbisogno della torre che per le esigenze del quartiere. La sommità della torre è un bacino a imbuto di raccolta delle acque piovane, che vengono filtrate e purificate dalle piante stesse e immesse nell’acquedotto pubblico. Alla base la stessa forma del bacino si presenta rovesciata e contiene la hall d’ingresso al parco, la partenza degli ascensori e la centrale tecnica.

La forma e le dimensioni d’ingombro e di altezza della torre possono variare a seconda delle aree disponibili e della morfologia dei tessuti urbani da innestare. Non ultima considerazione è il fattore dei benefici ambientali e sociali che si diffondono nell’intorno di «I&I» e che contribuiscono positivamente ai valori immobiliari privati ed urbani del quartiere.

Il modello in mostra racconta la prerogativa terapeutica del progetto di voler funzionare da «agopuntura urbana», rappresentare cioè un agente attivo per migliorare la qualità della vita nelle città proprio nei punti di maggiore criticità.

Le scritte in bassorilievo lungo i profili dei piani, ispirate a quelle scolpite da Raffaello sui profili del Palazzo Pandolfini a Firenze, descrivono appunto le evoluzioni qualitative che, nell’arco di trenta anni, dal 2020 al 2050, «I&I» si propone di ottenere.

La piantagione di alberi su piani sovrapposti moltiplica l’effetto benefico e di contrasto al gas serra, e corrisponde perfettamente agli appelli che da tutto il pianeta arrivano giornalmente in favore della copertura verde, non solo da mantenere e ripristinare, ma addirittura da incrementare sensibilmente.

Giova notare che l’impianto seriale di «I&I» in forma di griglia urbana – Grid – approfittando dei vuoti urbani per innestare torri, anche di piccole dimensioni, spalmerebbe i benefici su vaste aree, con minor impatto e costo.

Ultima considerazione, in forma di auspicio e di omaggio al grande Giorgio Nebbia e alla suo saggio fantascientifico Lettera dal 2100, è quella di immaginare che la costruzione delle torri urbane di «I&I» possa essere fatta con l’acciaio riciclato dallo smantellamento delle centrali elettriche alimentate con carburanti fossili.