La produzione italiana continua ad andare male, almeno secondo le ultime rilevazioni dell’Istat, relative a dicembre 2013, che danno anche un quadro (pesantemente negativo) di tutto l’anno passato. Ma due punti positivi vengono da due diverse indagini: quella di Unioncamere sulla Lombardia, che sempre in dicembre vede invece un segno +, e quella del Centro studi Confindustria, che registra una «ripresina» in gennaio.

Ecco dunque il dato Istat decembrino: la produzione industriale nel 2013 è scesa del 3% rispetto al 2012 e a dicembre è tornata a calare dello 0,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dopo il +1,5% di novembre. Negativa anche la variazione mensile (-0,9% su novembre), mentre è in aumento, invece, il dato relativo al quarto trimestre (+0,7% rispetto al terzo).

Positivo il bilancio di gennaio, invece, secondo la Confindustria, il cui centro studi registra un +0,3% di produzione rispetto a dicembre. Ma il primo trimestre parte male, in contraddizione con l’ultimo del 2013: in gennaio la variazione congiunturale acquisita è di -0,1%.

Dati più positivi vengono dalla Lombardia: secondo l’indagine di Unioncamere, condotta sulla produzione di 2700 imprese manifatturiere, il quarto trimestre 2013 ha registrato variazioni parecchio positive, sia tendenziali (+2,4%) che congiunturali (+2,6%). L’occupazione però ripropone un saldo negativo (-0,5%), imputabile all’aumento del tasso di uscita mentre il tasso di ingresso resta stabile.

«Non possiamo dire di essere stupiti di questa riduzione della produzione – commenta la segretaria della Cgil, Susanna Camusso – L’ottimismo con cui veniva detto che il 2014 sarebbe stato l’anno della ripresa ci è sempre parso sbagliato rispetto al fatto che invece vedevamo i dati della disoccupazione in crescita, i tanti annunci di ristrutturazione delle imprese, il continuo diminuire del volano dei consumi nel nostro Paese». Per Camusso la crisi resta «drammatica», e il governo dovrebbe agire «con una vera politica industriale: basta provvedimentini e decreti contenitore».