In origine era lo splendido racconto di Philip K. Dick da cui Steven Spielberg ne ricavò – adattandolo liberamente – un film campione d’incassi nel 2002.

Minority Report – come accade sempre più frequentemente sul pianeta fiction – è diventato una serie televisiva che da stasera va in prima visione ogni mercoledì alle 21 su Fox (canale 112 di Sky). Prodotta dallo stesso Spielberg insieme al produttore Max Borenstein (Godzilla, Vinyl), si lega al blockbuster interpretato da Tom Cruise, perché gli eventi partono a dieci anni di distanza dalle vicende narrate nel film del regista di Duel.

Siamo quindi nella città di Washington, anno 2065 quando l’Unità di pre-crimine, agenzia fondata sui cosiddetti pregogs ovvero tre fratelli adolescenti in grado di prevedere omicidi prima che vengano commessi, viene chiusa. Li vediamo appena adolescenti nelle prime scene dell’episodio pilota, in un laboratorio della polizia scientifica in preda a uno dei tanti incubi che popolano le loro giornate. Stacco temporale ed eccoli cresciuti: Dash (Stark Sands), il più giovane, sta fuggendo da un pub: ha appena avuto in visione la barista mentre precipita da una finestra.

Decide quindi di collaborare con la polizia e la detective Lara Vega (Meagan Good) cercherà di dare un senso alle sue frammentarie visioni, capacità che condivide con il fratello gemello Arthur (Nick Zano) e la sorella Agatha (Laura Regan). Atmosfere plumbee, tensione alle stelle, l’adattamento per il piccolo schermo di MR prova però a stemperare il dramma sempre incombente attraverso spunti ironici, come l’inserimento di un «occhio di falco», considerato una sorta di strada per contrastare il crimine o i bracciali interattivi che indossati in discoteca permettono di scoprire il «possibile» partner.

Eppure nonostante il grosso budget di produzione e la buona accoglienza della stampa americana, Minority Report ha avuto vita breve. Tredici episodi pensati originariamente ridotti a dieci, fino alla decisione dalla Fox a maggio di chiudere dopo una prima stagione dai tiepidi ascolti.