L’evento al centro della polemica, organizzato dal British Film Institute, si chiama The Woman with the Movie Camera – La donna con la macchina da presa – e si terrà oggi a Southbank, nella sede del BFI a Londra. L’intento, nell’ambito del mese dedicato dall’Istituto alle donne nel cinema, è proprio discutere di «potere femminile» nel mondo della settima arte: «Nell’anno della pubblica caduta di uomini terribili – recita il programma dell’evento – dell’ascesa dell’attivismo su internet e dell’inizio di nuove conversazioni, ci chiediamo: cosa significa il potere per le donne?». Per rispondere a questa domanda sono state invitate a parlare registe, produttrici, studiose, scrittrici, critiche e così via.

A infiammare una sconcertante polemica è però la scelta della relatrice principale dell’evento: la modella e attivista transessuale Munroe Bergdorf. In una lettera aperta online, le registe Julian Vigo e Deirdre O’Neill hanno chiesto conto al BFI della scelta della relatrice principale, per via della sua scarsa esperienza in filmmaking ma soprattutto sulla base del fatto che, scrivono, si tratterebbe di «un uomo» invitato a un evento pensato come esclusivamente al femminile: «Mettiamo in discussione l’adeguatezza di un uomo, che ha beneficiato dei privilegi concessi dalle stesse strutture di potere che critichiamo, nel ruolo di relatore in un dibattito sul ruolo delle donne nel cinema. Che genere di lavoro culturale si porta avanti quando un uomo parla per conto delle donne?».

Alla provocazione, il BFI ha risposto con un ulteriore comunicato che rivendica la scelta fatta e la corretta identità di genere di Bergdorf: «Come relatrice principale abbiamo deliberatamente scelto una voce al di fuori del mondo del cinema che potesse ampliare il raggio della discussione. Speriamo che la presenza di Munroe aiuti anche a portare avanti il dibattito sul genere in modo costruttivo e che incoraggi il pubblico a prendere coscienza del valore delle differenze, che riteniamo un grande beneficio per la nostra industria e per la società».