Questa mattina il cda della Rai si riunirà per votare il piano industriale presentato dall’amministratore delegato Fabrizio Salini (lo commenta Vincenzo Vita nella rubrica «Ri-mediamo» a pagina 20) che durante la stesura ha avuto sul collo soprattutto il fiato del presidente di viale Mazzini Marcello Foa. Non solo il suo.

Ieri infatti La Repubblica riferiva di un incontro a dir poco inconsueto tra lo stesso Salini e Matteo Salvini, sponsor dello stesso Foa alla guida del cda della tv pubblica e a quanto pare particolarmente attivo anche sul fronte televisivo.

Notizia non smentita dagli interessati, nonostante le richieste di chiarimenti piovute ieri. «L’amministratore delegato smentisca l’incontro con il ministro dell’Interno Salvini – ha chiesto infatti il sindacato Usigrai -. Se fosse vero sarebbe un atto gravissimo». Il sindacato dei giornalisti Rai ricorda che la titolarità sulla materia appartiene solo all’azionista, cioè il ministero Economia, e al «ministero vigilante firmatario del Contratto di Servizio», quello dello Sviluppo economico, non certo al Viminale.

E il dem Michele Anzaldi chiede tuona: «L’ad della Rai che, alla vigilia dell’approvazione del Piano industriale, si precipita all’ufficio del leader di partito per prendere ordini rappresenta uno scandalo senza precedenti per la Rai, che pure vive da sempre nell’intreccio con la politica. Non si era mai assistito alla redazione del Piano industriale nella stanza del ministro dell’Interno».

Il cda dovrebbe approvare il piano a larga maggioranza. Si è già espressa contro Rita Borioni mentre Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti, chiede «garanzie su trasparenza, risorse, nomine, valorizzazione delle professionalità interne e delle sede regionali».