Non è cosa nuova che in seguito all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 i prodotti artistici giapponesi abbiano cominciato a penetrare massicciamente in Occidente. L’aneddoto del volumetto d’Hokusai giunto fra le mani di Bracquemond come imballaggio d’alcune porcellane è noto a tutte le persone beneducate che nemmeno ignorano, probabilmente, come la diffusione di queste stampe abbia influenzato di lì a poco tempo la pittura impressionista. Anche i più generici e frettolosi fra i manuali d’arte parlano di una presenza di modelli giapponesi nel Saggio di figura en plain air di Monet o nella Tinozza di Degas, entrambi del 1886, e...