Per anni si è rivolto agli avversari politici chiedendo loro di «rinunciare all’immunità». E si è scagliato contro i privilegi dei politici anche per quanto riguarda le tutele dalle indagini giudiziarie. Stavolta invece è Matteo Renzi a chiedere al Senato di proteggerlo dall’inchiesta fiorentina sulla sua fondazione Open (dove è indagato insieme ad altri big renziani come Boschi, Lotti, Marco Carrai e Alberto Bianchi) .

Come? Rendendo inutilizzabili nelle indagini le intercettazioni ottenute captando i telefoni o le mail di altri soggetti indagati, ma in cui lui compare. Renzi si è mosso per tempo, il 7 ottobre, con una lettera alla presidente del Senato Casellati. La richiesta è insolita: usualmente sono le procure a rivolgersi alla camera di appartenenza per chiedere l’utilizzo delle intercettazioni di un parlamentare; stavolta invece è stato Renzi a chiedere al Senato di bloccare l’attività dei pm fiorentini.

Stasera alle 20 la giunta guidata dal forzista Maurizio Gasparri terrà la prima riunione sul caso, con la relazione della relatrice Fiammetta Modena, sempre di Forza Italia. Il voto non arriverà prima di una decina di giorni.

La lettera a Casellati del leader Iv parte tre giorni dopo il no della procura di Firenze, che aveva respinto la «formale intimazione» al pm Luca Turco, da parte dei legali di Renzi, ad astenersi dall’utilizzo di «conversazioni e corrispondenza casualmente captate (…) senza l’ autorizzazione della Camera di appartenenza».

Dopo la relazione della senatrice Modena, la giunta dovrà innanzitutto capire se le intercettazioni sono avvenute quando il capo di Iv era o meno parlamentare: Renzi infatti viene eletto solo all’inizio nel 2018, dunque tutti gli ascolti realizzati nel 2016 e 2017 (prima e dopo il referendum costituzionale) non dovrebbero essere coperti da immunità.

I numeri però sono a favore di Renzi: dai 4 membri originari del Pd, 3 sono passati a Iv (Bonifazi, Cucca e Ginetti), mentre i dem sono rappresentati solo da Anna Rossomando. A questi tre voti sono pronti ad aggiungersi 3 di Fi e 6 della Lega. Contro la richiesta dell’ex rottamatore voteranno sicuramente i 3 M5S e Pietro Grasso di Leu. Incerti 4 del gruppo misto e i 2 di Fdi; la stessa Rossomando non ho ancora deciso.

Sulla carta dunque la richiesta di Renzi dovrebbe essere approvata, con il sostegno decisivo del centrodestra; poi però ci sarà il voto dell’Aula. E già si parla nei palazzi di una maggioranza da Iv a Meloni pronta a salvare Renzi. Prove generali delle future intese sul Capo dello Stato. E del resto ieri sul Corriere Marcello Dell’Utri non ha smentito l’ipotesi di un contatto con Renzi per sostenere la candidatura di Berlusconi al Quirinale.

Intanto il M5S invia 13 domande pubbliche al capo di Iv sui finanziamenti dai Benetton, sul rapporto col principe bin Salman e sulla struttura di propaganda emersa dalle indagini su Open (suggerita da Fabrizio Rondolino, Renzi dice di non aver dato corso alla proposta) che avrebbe dovuto screditare il M5S grazie anche ad account social finti e a pressioni sui talk televisivi. Il leader Iv replica sfidando Conte a un confronto tv.