Leggero all’apparenza, pieno di passione e nostalgia, Il racconto di Sonecka (così il titolo originale, Povest’ o Sonecke), l’ultima e la più lunga prosa di Cvetaeva, rivela, a un esame appena più attento, una filigrana assai complessa, frutto di una natura composita: racconto lungo o romanzo breve, come è proprio della povest’ russa, a cui si mescolano però poesie e versi sparsi, brani dai taccuini, lettere della piccola Alja, la figlia di Cvetaeva, lunghi monologhi e dialoghi come pezzi di teatro (questo racconto sul teatro è esso stesso, in parte, un pezzo teatrale), mentre ogni riga contiene procedimenti poetici. un...