Bentornato Leo Bassi. Non perché fosse sparito dalle scene, che anzi questo artista eclettico e polimorfo ha continuato imperterrito a portare il suo teatro d’assalto nei molti paesi che sono la sua patria, non solo per radici diffuse tra Europa e Americhe, ma anche per un internazionalismo praticato per vocazione e scelta. È che, con assoluta coerenza di linguaggio, Bassi si rinnova, riuscendo a restare sempre più incisivo sul mondo che continua a bombardare. Così ora, ad una età rispettabile, mantenendo una freschezza ed elasticità del corpo invidiabili, torna con un perentorio Io Mussolini, a diradare intenzioni e consapevolezza. EPPURE...