Si continua a morire di protesta in Iraq: nella notte tra giovedì e venerdì altri cinque manifestanti hanno perso la vita per le ferite riportate in piazza, colpiti da candelotti lacrimogeni e proiettili della polizia. Il bilancio sale (giovedì la Commissione parlamentare per i diritti umani parlava di oltre 250 uccisi e 11mila feriti) mentre Baghdad e le città meridionali entravano nel secondo mese di mobilitazione popolare con altre enormi manifestazioni. Ieri la più grande dai tempi di Saddam Hussein, 200mila solo nella capitale. Piazza Tahrir è loro e delle loro tende. È qui che si dorme, a terra su...