«In una terra in cui piove di rado, un fiume è prezioso come l’oro. L’acqua è qualcosa di potente: penetra nei sogni degli uomini, ne permea le vite, governa l’agricoltura, la religione, la Guerra». Dall’intreccio di geografica fisica, geografia politica e geografia del desiderio, muove Imperi dell’Indo, opera prima pluripremiata della giornalista londinese Alice Albinia, pubblicata da John Murray (Empires of the Indus. The Story of a River, London, 2008) e appena uscita presso Adelphi nella bella traduzione di Laura Noulian (pp. 493, e 30.00). È insieme un racconto d’avventura, la celebrazione di un rito di passaggio e un dotto...