In Italia si fanno meno figli, il 22% della popolazione è over 65 e triplica il numero di chi decide di andare all’estero. Secondo l’Istat al primo gennaio 2017 la popolazione italiana era di 60 milioni 579 mila residenti, 86 mila unità in meno rispetto all’anno precedente. Gli stranieri residenti sono 5 milioni 29mila, in lieve aumento.

La natalità continua a calare. Il livello minimo delle nascite del 2015, pari a 486 mila, è stato superato da quello del 2016 con 474 mila. La riduzione interessa tutto il territorio nazionale (-2,4%), con l’eccezione della Provincia di Bolzano che registra invece un incremento del 3,2%. Il numero medio di figli per donna è in calo per il sesto anno consecutivo. Si è assestato a 1,34 e conferma la propensione delle donne ad avere figli in età matura. I tassi di fecondità si sono ridotti per le donne sotto i 30 anni mentre aumentano in quelle superiori. La riduzione più accentuata si riscontra tra i 25-29 anni, l’incremento più rilevante è stato registrato tra i 35 e i 39 anni.

Un analogo calo della fecondità è stato registrato tra le donne straniere che hanno avuto una media di 1,95 figli nel 2016 (contro 1,94). Per l’Istat questa contrazione delle nascite non va ricondotta all’abbassamento delle rispettive propensioni di fecondità, ma alla riduzione delle donne in età feconda e all’invecchiamento che interessano anche le straniere.

Negli ultimi dieci anni l’Italia è passata da una demografia nazionale debole, sostenuta dalle migrazioni, a una dove i fattori si compensano, azzerando la crescita. Il saldo naturale registra nel 2016 il secondo peggior risultato storico (-134mila), superiore soltanto a quello del 2015, che per ora è da considerarsi come eccezionale (-162mila). A differenza del 2015, quando a incidere negativamente sulla dinamica naturale risultavano il calo delle nascite e l’eccezionale aumento dei morti, il deficit naturale del 2016 si può ascrivere a una nuova riduzione della natalità.

Sul crollo della natalità pesa soprattutto la precarietà lavorativa, e sociale, di almeno due generazioni e il fallimento delle politiche dei bonus di Renzi. Il ministro della Famiglia, Enrico Costa, ha rivendicato gli investimenti sulle famiglie con figli da zero a tre anni pari a 1,3 miliardi in due anni. Fondi insufficienti per garantire un ritorno alla natalità condizionata dall’assenza di tutele e di prospettive.
Viceversa l’aumento della speranza di vita degli italiani (età media 44,5 anni) è legato al miglioramento dei trattamenti medico-ospedalieri, alla qualità dei servizi di prevenzione, agli stili di vita più salutari. Un uomo di 65 anni ha un’aspettativa di vita media di 19,1 anni, una donna ha davanti a sé 22,4 anni.

Nel 2016 sono arrivate in Italia circa 293mila persone, mentre 157mila se ne sono andate. Il saldo migratorio netto con l’estero è di 135mila persone. La maggior parte degli ingressi (88%) è dovuta a cittadini stranieri, la gran parte delle uscite riguarda gli italiani: in 115mila si sono trasferiti all’estero, in aumento del 12,6% rispetto al 2015. Il numero è triplicato in sei anni.