Europa

In Grecia tornano gli scioperi contro la troika e l’austerity

In Grecia tornano gli scioperi contro la troika e l’austerity

Atene Tensioni e scontri dopo il tentato suicidio di un pensionato sfrattato

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 7 novembre 2013

Il tentato suicidio con una pallottola nel torace di un 74enne pensionato a Xania in Creta appena ricevuto l’avviso dello sfratto esecutivo ha scatenato ieri una nuova ondata di odio contro la troika e il governo di Samaras. Per la maggioranza dei greci le monetine tirate contro la macchina del capo delle missione della troika nel paese è probabilmente l’unica cosa che possono pretendere di più i creditori. Intanto sotto una pioggia torrenziale perlomeno quindicimila persone hanno partecipato allo sciopero generale di ieri proclamato dal sindacato del settore privato Gsee e del settore pubblico Adedy. Altri diecimila manifestanti si sono riuniti con le bandiere di Pame,i comunisti ortodossi di Kke, e sono arrivati fuori dal Parlamento. Più tardi Gsee e Adedy hanno rinunciato al corteo per la fortissima pioggia, ma un parte dei manifestanti, con in testa Syriza, ha continuato.

Una volta arrivato in piazza Syntagma parte del corteo con gli insegnanti di Olme e i sindacati autonomi ha cercato di rimuovere i cancelli mobili fuori dal Parlamento, scatenando la nobilitazione della celere. Altre cinquemila persone, tra cui i guardiani delle scuole licenziati e il personale delle pulizie dei ministeri si sono uniti ai sindacati autonomi. Tre cortei anche a Salonicco, mentre nelle atre città si sono svolte le due «tradizionali» sfilate dei sindacati e del Pame.

I sindacati greci sono contro i nuovi tagli e vogliono l’abbandono dell’austerità e l’abolizione degli obblighi dei memorandum, piani di sviluppo e nuovi posti di lavoro stabili. Hanno chiesto al governo di Samaras e alla troika di chiudere con i licenziamenti nel pubblico e annullare i progetti di privatizzazioni.

La troika, che è arrivata lunedì ad Atene, chiede invece che si accelerino i licenziamenti nel settore pubblico, la diminuzione dei contributi delle imprese per i fondi di previdenza dei lavoratori, il completo annientamento delle imprese pubbliche nel settore della difesa, che costruiscono per lo più macchine e bus, nuove tasse sugli immobili e i pignoramenti per i debiti, anche per la prima casa, e confisca dei conti correnti per debiti e tasse non pagate. La troika sostiene che esiste un buco di 2,5 miliardi che deve essere coperto con altri tagli, mentre il governo di Samaras insiste per un buco di soli 500 milioni e afferma che la società greca non sopporterà nuovi tagli. Lunedì i rappresentanti della troika hanno abbandonato il ministero delle Finanze da una uscita secondaria per evitare le proteste di cittadini.

Nel frattempo il governo si è mosso contro le università visto che su ordine di Samaras il ministro dell’Istruzione pubblica K. Arbanitopoulos ha denunciato al tribunale gli organi dirigenti dei sindacati nell’Università (EKPA) e nel Politecnico di Atene (EMP) e il personale amministrativo dei due atenei cercando di strappare dal tribunale una condanna contro lo sciopero. Il governo, su indicazioni della troika, vuole licenziare il 48% del personale amministrativo delle università greche scatenando un battaglia per la difesa degli atenei pubblici con i rettori in prima fila. La polizia ha avviato già le indagini contro il rettore dell’Università di Atene T. Pelegrini, mentre i 276 impiegati che hanno rifiutato di comparire nelle liste che ha chiesto il ministero per procedere ai licenziamenti aspettano ora varie sanzioni. I rettori hanno avvertito che porteranno il governo al tribunale europeo contro la mobilità nelle università.

Da parte loro i familiari di G. Fountoulis, uno dei due giovani di Alba Dorata assassinati la settimana scorsa, hanno chiesto ai mezzi di informazione di non diffondere altre immagini dell’esecuzione a parte quelle diffuse dalla polizia. Intanto quattro deputati di Alba Dorata hanno perso di nuovo ieri l’immunità parlamentare per altri possibili reati. I quattro sono E.Zaroulia moglie del «fuhrer» Mixaloliakos, i picchiatori I. Kassidiaris e I. Panagiotaros e E. Mpakouras. Nella sala erano presenti 236 sui 300 deputati e hanno votato tutti a favore con eccezione di qualche «no» o «nulla». Zaroulia ha perso l’immunità per la pallottola che portava dentro la sua borsa quando andava a visitare il marito e capo di Alba Dorata nella centrale di polizia Gada dove era stato portato dopo il suo arresto; Kassidiaris, Panagiotaros e Mpoukouras a causa degli insulti e la violenza esercitata contro due sindaci.

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