Sarà anche da «vecchio settario della sinistra» criticare certe scelte, come accusava ieri Curzio Maltese in un’intervista al suo giornale «Repubblica», ma certo vedere che la prima cosa che un europarlamentare della lista Tsipras fa non appena sbarcato a Bruxelles è aprire al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo fa riflettere. E’ però quanto è successo ieri, protagonista lo stesso Maltese che, sbarcato in Belgio per le pratiche di iscrizione dei nuovi eurodeputati, ha subito teso la mano a grillini. «Finora non c’è stato nessun contatto, ma vorremmo incontrarli presto», ha spiegato. «Temi concreti ci sono – ha aggiunto – non si tratta di fare campagna acquisti ma il loro programma europeo non ha nulla in conflitto con noi ma parecchio con quello di Farage».
Non è la prima volta che dalla lista per l’Altra Europa vengono lanciati segnali all’indirizzo di Grillo. La prima a farlo è stata proprio Barbara Spinelli, convinta anche lei che tra le due formazioni ci sia più di un punto in comune. Anche se non c’era ancora stata la bevuta di birra tra Grillo e il leader dello Ukip Nigel Farage, la sola idea non mancò di sollevare più di una polemica. Adesso Maltese ci riprova, puntando sul fatto che su temi come la modifica del fiscal compact e il conflitto di interessi, ma che sulle tematiche ambientali, Tsipras e M5S possano lavorare insieme. Va detto, però, che fino a oggi Grillo non ha dato segnali di interesse verso i «compagni» di Tsipras.
Vedremo cosa farà il leader del M5S. Certo è che l’offerta arriva in un momento in cui il desiderato abbraccio con Farage rischia di finire in un niente di fatto. Dopo il «no grazie» ricevuto dai «Veri Finlandesi» e dal «Partito dei Danesi», il leader dello Ukip potrebbe infatti avere qualche serio problema nel riuscire a trovare i parlamentari sufficienti per ricostituire il gruppo euroscettico dell’Efd. Difficoltà che, nonostante l’ottimismo manifestato da Farage in queste ore, potrebbe spingere Grillo a dirottare i suoi 17 eurodeputati verso il gruppo dei conservatori e riformisti dove trova posto anche il premier britannico David Cameron. «Non siamo noi a dover decidere, lo faranno i cittadini» ha ribadito ieri Ignazio Corrao, capogruppo a Strasburgo del M5S riferendosi alla consultazione in rete che dovrebbe avvenire domani sul sito di Grillo. Preceduta da alcuni video in cui agli attivisti verrà spiegata l’importanza di avere un gruppo di riferimento insieme ad alcune opzioni tra le quali scegliere. In ballo, oltre a Farage, ci sarebbero anche i conservatori di Cameron e i Verdi europei, che secondo indiscrezioni sarebbero pronti a incontrare Grillo se dalla rete dovesse venire una preferenza nei loro confronti.
Intanto in Italia l’entusiasmo per la storica vittoria di Livorno sembra già essere finito e il M5S è di nuovo nel caos. Tutti contro tutti e i due guru all’attacco di Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma già finito più volte nel mirino. Ieri Grillo è tornato a chiedere le dimissioni di Matteo Renzi come faceva prima della batosta delle europee, ma l’assemblea congiunta deputati-senatori che si è tenuta martedì sera a Montecitorio ha dimostrato quanto siano ancora forti i contrasti all’interno dei gruppi parlamentari. E ancora una volta sotto accusa è finito lo staff della comunicazione. Le promozioni decise da Grillo a Casaleggio (Messora responsabile della comunicazione a Strasburgo, Rocco Casalino a capo dello staff del Senato e Nicola Biondo affiancato alla Camera da Ilaria Loquenzi) non sono piaciute a molti parlamentari che sono tornati ad accusare Grillo e Casaleggio di decidere tutto da soli facendo poi calare le scelte fatte sui gruppi. Ma critiche sono state rivolte anche a Messora e Casalino. In particolare una fedelissima di Grillo come la senatrice Paola Taverna avrebbe contestato la promozione a Strasburgo di Messora, criticandolo per non aver saputo far lavorare insieme Camera e Senato. Una mancanza alla quale adesso dovrà mettere riparo la Loquenzi, ex assistente proprio della Taverna, che ieri a Montecitorio ha avuto il suo primo giorno di lavoro come coresponsabile della comunicazione. A lei è stato affidato il compito di fare da ponte con il Senato e di tenere i rapporti con i MeetUp presenti nel territorio, mentre Biondo si occuperà della comunicazione istituzionale.
Sembra infine prossima la resa dei conti con Pizzarotti. Alcuni attivisti lo hanno accusato di non «rispettare i principi del M5S» e hanno dato vita a un MeetUp chiamato «Amici di Beppe Grillo». Una scissione che però, al momento, non sembra preoccupare più di tanto il sindaco di Parma.