Tra la pianura del prosecco e la valle di Belluno si estende da sud-est a nord-ovest una lunga dorsale montuosa sfiorata dal fiume Piave e che oltrepassa i 1000 m di altitudine. A un estremo le ville e i vigneti di Valdobbiadene, all’altro Vittorio Veneto, che di queste prealpi trevigiane è considerato il capoluogo.

Si tratta di un territorio poco frequentato dagli escursionisti, fatta eccezione specie in estate per poche aree più conosciute, che tra valli, vette, antiche malghe, pascoli, boschi di vario tipo, offrono un paesaggio straordinario e pronto a mutare al cambio di ogni stagione. Giovanni Carraro, appassionato di montagna, guida escursionistica e giornalista, ha percorso quelle ondulazioni erbose in lungo e in largo, un’esplorazione che inizialmente per lui, nato fra le crode, le cime rocciose, del Cadore, suonava come un tradimento delle sue origini. Ma il fascino dei boschi ha prevalso e camminandovi per anni e in solitaria, spingendosi in angoli nascosti e varianti non segnate, ha accumulato un bagaglio di dati, informazioni e immagini che sono andate a comporre quello che oltre ad essere una guida è anche un libro. Riscoprire le Alpi trevigiane. 31 escursioni a piedi da Valdobbiadene a Vittorio Veneto (Ediciclo editore) offre la possibilità di conoscere queste montagne con camminate facili o di media difficoltà, tutte realizzabili in giornata, da punti di partenza accessibili e con la possibilità di salire in quota con estrema rapidità.
Gli itinerari sono suddivisi in cinque capitoli, ciascuno dei quali fa riferimento a un area distinta: la più montagnosa è quella che circonda il massiccio del Cesen, poi ci sono i castagneti del Combai, ricchi di storie legate alla Grande Guerra ma anche alla tradizione popolare, le roccaforti e i pascoli di Valmareno, le montagne di Cisono, le cui pareti verticali calcaree le rendono le più alpine e dolomitiche di tutte le prealpi trevigiane, infine la zona del colle Visentin, la più alta delle cime (1763 mt) che offre all’escursionista i più bei panorami verso la pianura trevigiana e la Val Belluna. Tutti gli itinerari sono stati tracciati con GPS satellitare e il files sono a disposizione dell’escursionista nel sito web dell’editore, dove può trovare 30 tracciati principali che coprono 331 km e 28 varianti che portano la mappatura a una lunghezza totale di 395 km.

Mentre le mappe guidano il cammino, la lettura di pagina in pagina nutre la conoscenza con i tanti approfondimenti storici, artistici, culturali, tutte informazioni raccolte dall’autore con interviste ad esperti, chiaccherate con gli abitanti del luogo, ricerca bibliografica e incontri casuali.

Per esempio non sono in molti a sapere ci si può imbattere nei resti fossili di un magnifico esemplare di mammut (Mammuthus primigenius), rinvenuto per puro caso durante le operazioni di sbancamento della cava di Vidor nel 1974: un ritrovamento eccezionale di un esemplare la cui altezza alla spalla venne stimata di 3 mt e 80 cm; restaurato, con le sue enormi zanne è custodito nel museo di storia naturale di Crocetta del Montello, poco distante dalla zona dove è morto, rimanendo intrappolato nei sedimenti argillosi della zona.

Oppure la storia di sant’Augusta, figlia di un condottiero crudele e acerrimo nemico del cristianesimo, il cui culto ha origini antichissime e si ripete ogni 22 di agosto con i Foghi de Santa Augusta; il santuario a lei dedicato si trova in uno dei più belli e interessanti percorsi dell’area di Vittorio Veneto.