Dopo aver annunciato lunedì la chiusura del Treno nastri 1, in un incontro con i sindacati metalmeccanici avvenuto ieri, la dirigenza dell’Ilva ha annunciato la fermata dell’altoforno 2 per tre mesi da luglio. Anche la fermata dell’Afo2, come per il Tna1, è stata motivata con la persistente crisi del mercato dell’acciaio. La fermata dall’altoforno produrrà come effetto domino la fermata dell’acciaieria 1, di una parte dell’agglomerato, di una parte dei sottoprodotti e di tutti i servizi collegati. Sul piano strettamente occupazionale, la fermata di questi impianti produrrà 7-800 esuberi temporanei che non andranno in cassa integrazione, ma beneficeranno dei contratti di solidarietà che Ilva e sindacati hanno sottoscritto lo scorso marzo al ministero del Welfare. A metà marzo i contratti di solidarietà erano stati sottoscritti per 3749 unità nel 2013, ma erano stati utilizzati per poco più di un migliaio di addetti. Con i nuovi 7-800 esuberi, sale a 2mila su un totale di 11mila il numero dei dipendenti temporaneamente fuori dal ciclo produttivo. Le parti si sono aggiornate al 19 giugno. In conseguenza di questa fermata, l’azienda ha annunciato che “anticiperà” i lavori di risanamento previsti dall’AIA, l’Autorizzazione integrata ambientale, per l’impianto. Si tratta di lavori non strutturali, a differenza di quelli previsti per l’altoforno 1 (fermo dall’8 dicembre) e dell’altoforno 5 (che sarà fermato entro giugno 2014). Ma quello che per l’azienda è un’anticipazione dei lavori, è nella realtà una delle tante prescrizioni in cui l’Ilva è in ritardo. Per l’AFO 2 la commissione IPPC che ha riesaminato le prescrizioni della prima AIA concessa all’Ilva nell’agosto del 2011, ha previsto il processo di “Depolverazione Stock House”, che riguarda l’abbattimento delle polveri generate nel processo di lavorazione dell’acciaio: il processo riguarderà sia i campi di colata che le cosiddette stock-house dove vengono depositati i materiali di carica dell’impianto. Interventi simili sono previsti anche nell’agglomerato e anche sugli altiforni 1 e 5. Il sistema di depolverazione per l’Afo 2, a detta dell’azienda, sarebbe già stato ordinato. Nell’incontro l’azienda ha annunciato che, in relazione ai lavori previsti dall’Aia e agli obblighi di prevenzione e di sicurezza, sta ricercando, nell’organico della fabbrica, un centinaio di unità diplomate e con specializzazione sui problemi dell’ambiente e della sicurezza. L’intenzione è quella di affiancare queste figure (una trentina di unità sarebbero già state individuate) al nucleo Sil (sicurezza sul lavoro) già presente nello stabilimento.