Cresce e sorprende ogni anno con le proposte di spettacoli dal vivo, fra danza, teatro e performance, arti visive, cinema, incontri, laboratori, dibattiti, Gender Bender, festival che esplora gli immaginari culturali e artistici legati al corpo e al genere e alle loro rappresentazioni, fino all’11 novembre a Bologna, giunto alla ventunesima edizione. È tornato nella sua collocazione abituale e a far vibrare gli spazi dei teatri e delle sale dopo alcuni anni di appuntamenti all’aperto per via della pandemia. Una programmazione che non lascia indifferenti, apre alla riflessione, crea scossoni e contraccolpi nel pubblico, numeroso, spesso spiazzato davanti ad alcune anteprime nazionali ed europee e ad artisti ospiti da tutto il mondo che portano in città una visione più ampia e multidisciplinare su desiderio, sessualità, disabilità, identità e orientamenti sessuali.

ANCHE sul tema della differenza il festival si fa sempre più maturo, allargando lo sguardo e ponendo l’attenzione sui luoghi, le barriere e l’accessibilità verso chi ha un corpo non conforme.
Gender Bender è prodotto da Il Cassero Lgbti+ Center di Bologna e diretto da Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli che nell’affermare «non siamo l’unica differenza» ribadisce l’impegno ad aprire a tutti per rendere fruibili gli appuntamenti e la comunicazione attraverso interpreti in Lis o audiodescrizioni poetiche per spettatori ciechi e ipovedenti, cercando di garantire a sempre un maggior numero di persone la partecipazione oltre a creare consapevolezza e rispetto verso tutte le diversità. Fra le collaborazioni quella con Al.Di.Qua Artists, la prima associazione europea di artisti con disabilità nata nel 2020, di cui il performer e coreografo Aristide Rontini è uno dei fondatori e autore del lavoro Lampyris Noctiluca. In programma la prima europea del documentario brasiliano Acsexybility di Daniel Gonçalves, e sempre dal Brasile la prima nazionale di Atlas da Boca con la danza della coreografa Gaya De Medeiros, transgender scappata dal suo paese all’indomani della vittoria elettorale di Bolsonaro.Fra le collaborazioni quella con Al.Di.Qua, artisti con disabilità

UN’ALTRA prima andata in scena in apertura del festival Ida don’t cry me love della coreografa belga Lara Barsacq, un manifesto femminile ispirato alla figura rivoluzionaria e poco celebrata di Ida Rubinstein, leggendaria danzatrice dei balletti russi. Un lavoro in cui i corpi delle tre artiste diventano degli archivi viventi delle coreografie storiche di Rubinstein. E ancora la figura trascinante di Nach, danzatrice francese di origini senegalesi con Nulle part est un endroit, una sorta di conferenza-lezione-spettacolo sulla storia del krumping, ballo urbano nato nei sobborghi di Los Angeles come forma di protesta della comunità afro-americana, fino alla scoperta del flamenco e della danza buto.

IL SUO RACCONTO danzato, intenso e politico, parla di limiti, confini e libertà che il corpo incarna e supera. Crowded bodies è il frutto di un laboratorio condotto dal coreografo Daniele Ninarello insieme alla comunità bolognese. A chiudere il festival, a dieci anni dal debutto, Hope Hunt and the ascension into Lazarus della coreografa irlandese Oona Doherty, Leone d’Argento alla Biennale Danza di Venezia del 2021, e interpretato da Sati Veyrunes, sulla decostruzione dello stereotipo della mascolinità misogina della classe operaia irlandese. Nella sezione cinema: Dream’s gate della regista iraniana Negin Ahmadi sulle donne combattenti della milizia curda contro l’ISIS e il nuovo film di Benjamin Deboosere The life and strange surprising adventures of Robinson Crusoe who lived for twenty and eight years all alone on an inhabited island and said it was his, racconto irriverente e surrealista in cui il regista belga riscrive la storia di Robinson Crusoe e del mito colonialista dell’uomo bianco con un cast composto solo da attrici nere. Il festival, oltre a offrire la possibilità di uno spazio di confronto e dibattito grazie ai contenuti che propone, non trascura la sua vena più giocosa in varie occasioni di festa. Programma completo su genderbender.it