Ilva, accordo sulla cigs per 3300 lavoratori
Ilva La platea riguarderà 3.300 unità, con una media di 2.500 lavoratori (2.365 presso lo stabilimento di Taranto e 35 in quello di Marghera) coinvolti a rotazione.
Ilva La platea riguarderà 3.300 unità, con una media di 2.500 lavoratori (2.365 presso lo stabilimento di Taranto e 35 in quello di Marghera) coinvolti a rotazione.
È stato raggiunto al secondo tentativo l’accordo tra il governo, l’Ilva e i sindacati metalmeccanici sul numero di lavoratori che dal prossimo 3 marzo e sino alla conclusione dell’amministrazione straordinaria entreranno in cassa integrazione straordinaria. La platea riguarderà 3.300 unità, con una media di 2.500 lavoratori (2.365 presso lo stabilimento di Taranto e 35 in quello di Marghera) coinvolti a rotazione. Ad annunciare il raggiungimento dell’accordo a Roma nella sede del MiSE, il viceministro al Lavoro Teresa Bellanova che ha presieduto il tavolo di confronto tra le parti.
Ad essere interessati saranno i lavoratori dei reparti a monte e valle dello stabilimento di Taranto e delle altre unità produttive tra cui Marghera a cui sono destinate le lamiere e coils prodotte dallo stabilimento tarantino. Grazie alle risorse (24 milioni di euro) stanziate nel Decreto Mezzogiorno, approvato in via definitiva la scorsa settimana, rimattà invariato rispetto al 2016 il trattamento di indennità dei lavoratori, che in questo modo avranno garantito il 70 per cento della retribuzione.
Nessun lavoratore sarà impiegato a zero ore, circa 1.700 lavoratori ruoteranno al 50%, in 700 svolgeranno ogni 6 settimane una settimana di lavoro e un giorno di formazione. Per quanto riguarda la formazione, l’azienda si è resa disponibile a una giornata di formazione aggiuntiva in alternativa alla sospensione e a valutare la proposta della Regione Puglia in merito ad un tavolo tecnico per esaminare ulteriori percorsi di strumenti formativi utilizzabili.
Soddisfazione è stata espressa soddisfazione da Rosario Rappa, segretario nazionale della Fiom, che ha giudiciato «positivo l’accordo sottoscritto: riuniremo subito tutti i delegati dello stabilimento di Taranto per illustrare i contenuti dell’accordo, acquisirne la validazione e sciogliere la riserva». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Fim e Uilm che però, come sottolineato dallo stesso Rappa «sulla temporalità dell’accordo (6 mesi) abbiamo preso atto dell’indisponibilità a sottoscriverlo da parte di Fim e Uilm».
Il viceministro al Lavoro, Teresa Bellanova, nel sottolineare l’importanza dell’accordo, ha ricordato che venerdì perverranno in busta chiusa ai commissari straordinari, i contenuti delle due offerte delle cordate in gara per l’acquisizione degli asset industriali del gruppo Ilva. Nei successivi 30 giorni ci sarà la valutazione del prezzo di offerta e dei piani industriali, mentre i piani ambientali dei due investitori dovranno essere adattati alle prescrizioni del parere dei tre esperti nominati dal ministero dell’Ambiente.
Intanto domani si torna in aula per il processo «Ambiente Svenduto»: la corte d’Assise potrebbe nell’occasione esprimersi sulla richiesta di patteggiamento avanzata dall’Ilva e dalla Riva Forni Elettrici, dopo l’intesa raggiunta dalle società e dalla procura di Taranto. In attesa della decisione, sabato hanno manifestato in 1500 per esprimere dissenso verso un eventuale ok della corte.
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