È stupefacente come si trovino ancora i plasticati, per lo più azzurrati involucri recanti la dicitura 3D, specchio traslucido di chissà quali sogni, quali evasioni in mondi bambineschi, in mostra nei cataloghi anglosassoni, francesi, tedeschi di dvd e Blu ray, non si capisce se rimanenze, residuati di una strategia commerciale fallimentare o reazione a una domanda sia pur minima che ancora resisterebbe. E allo stesso tempo viene da chiedersi quali possano essere le cause di questo fallimento che mostra all’orizzonte l’estinzione di una delle modalità più eccezionali di fruizione (e proprio di teoria) cinematografica mai concepite, questo visibilio di forme...