Panchine che ballano, nomi che girano. A poco meno di tre turni dal termine di un campionato vinto dalla Juventus nella campagna acquisti estiva, con il carico Cristiano Ronaldo che ha creato un divario gigantesco canyon tra i bianconeri e il resto della griglia, lo sguardo è già alla stagione che verrà. Si parla soprattutto di tecnici che cambiano, un mercato vivo, perché lo scacchiere al via tra qualche mese sarà diverso. Al momento l’unico sicuro – assieme a Simone Inzaghi alla Lazio – è Carlo Ancelotti, che dopo una stagione positiva, con premesse non mantenute nella seconda parte, proverà ad accorciare la distanza tra Napoli e Juventus, senza incidere troppo sulle casse del club di Aurelio De Laurentiis.

MA IL RESTO è un intricato rebus pur con qualche indizio. Forse qualcosa di più. Alla Juventus, per esempio, la permanenza di Max Allegri non è più certa come un mese fa e non per la richiesta del livornese di una rosa ringiovanita, senza più enigmi (tipo Dybala) e il ritocco allo stipendio. La dirigenza juventina potrebbe volere sulla panchina del club un tecnico che metta il gioco, il ritmo, la mentalità offensiva al centro del villaggio. Ovvero le armi mostrate dalle migliori in Europa nelle due recenti (memorabili) semifinali di Champions League, che hanno mostrato un livello mai sfiorato dalla Juve, sia in campionato che in Coppa, nonostante la rosa bianconera sia superiore a quella di Liverpool, Tottenham e Ajax. E quindi a Torino è tornato in auge il nome di Antonio Conte, segnalato al rientro in Italia anche per il super bonus fiscale attira campioni per chi arriva in Italia per almeno un biennio, o addirittura Pep Guardiola. E intrecciata alla Juventus c’è l’Inter, che vorrebbe Conte al posto di Luciano Spalletti, che convince poco la proprietà cinese anche in caso centrasse la qualificazione in Champions, ricordando che l’Inter, prima dei casi Nainggolan, Perisic e soprattutto Icardi, era accreditata come diretta rivale della Juve per lo scudetto.

TIRA ANCHE ARIA di cambiamento in casa Milan, che si sta giocando un posto in Europa ma con Rino Gattuso avviato all’uscita, anche per il feeling mai scattato con Leonardo, che dirige i rossoneri assieme a Paolo Maldini. Si fanno i nomi del jolly Conte, oppure Eusebio Di Francesco (che piace a Leonardo), oppure un top internazionale, tipo Pochettino, l’architetto del Tottenham, finalista in Champions League. Mentre alla Roma, come annunciato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Conte non andrà. La panchina giallorossa sembra poco desiderabile in questo momento, Claudio Ranieri ha già annunciato che lascerà Trigoria tra qualche settimana, Maurizio Sarri resta al Chelsea, al netto degli umori variabili di Roman Abramovich. E quindi potrebbe essere l’ultima occasione con una big, dopo il buco nell’acqua all’Inter, per Giampiero Gasperini, il mago dell’Atalanta, il trascinatore dei bergamaschi quarti in classifica e in finale di Coppa Italia.