Se da quattordici edizioni si tiene il Piacenza Jazz Fest (26 gennaio- 8 aprile) una ragione ci sarà. Assistendo al quarto appuntamento della rassegna 2017 si intuisce qualcosa. Spettatori motivati e fidelizzati hanno saturato la suggestiva Sala dei Teatini – spazio da concerto ricavato dall’ex-chiesa di S.Vincenzo, in un tripudio di affreschi – per assistere alla performance Il tempo in posa. Storie mediterranee: musiche di Danilo Rea su fotografie di Pino Ninfa. Qualità dei progetti, quindi, per la rassegna piacentina e rapporto privilegiato con una serie di luoghi cittadini particolari e diffusi, dal conservatorio G.Nicolini ai centri commerciali.

Il tempo in posa. Storie mediterranee è stato presentato in anteprima nel luglio 2015 a Catania sempre con il complice pianoforte di Rea. Ripreso nel 2016-’17 in vari festival <.

La performance, un vero work in progress, ha visto dieci sequenze di foto. Oltre a quelle già citate, c’è stato spazio a Piacenza per il ricordo del giudice Rosario Livatino nella sua lotta contro la mafia (una dei momenti più intensi insieme agli scatti realizzati a Lampedusa), , Le bande nelle processioni sacre e profane, Ricordi con ex-voto e ritratti, Atmosfere notturne con spazi immersi nel buio. Danilo Rea ha messo al servizio la sua classe strumentale e la sua sensibilità per un dialogo vero con le immagini, donando terza e quarta dimensione al messaggio, potentissimo, che proviene dagli scatti di Ninfa. Rea ha ora creato musiche ex-novo ora utilizzato brani noti (dal jazz alla canzone), risignificando e reinventando melodie conosciute. Esse acquisivano nuove valenze riflettendosi nelle foto, con effetti di amplificazione/trasfigurazione di rara, toccante intensità che hanno rapito e commosso il pubblico.