Forse quel che proprio non bisogna fare, davanti a un testo di Harold Pinter come Silenzio, è cedere alla tentazione di leggervi lo sviluppo di una trama narrativa. Mettere insieme le scarne informazioni che trapelano dalle frammentatissime parole dei tre personaggi che occupano la scena per ricostruire una situazione, un tempo e un luogo dell’azione, coerenti rapporti personali. E poi: sono davvero tre i personaggi? E si tratta davvero di personaggi? Certo, si presentano con tre nomi sulla carta, cioè da copione. Ma poi quei nomi sulla scena non vengono mai pronunciati. Tutto qui diventa più ambiguo, sfuggente. Pinter come...