Sono stati 22.211 i nuovi casi di Coronavirus (su 157.524 tamponi) registrati ieri in Italia dal bollettino del ministero della Salute, 462 le vittime. Cresce ancora il tasso di positività: ieri al 14,1%, giovedì era al 12,6%. È salito per il secondo giorno consecutivo il numero delle persone attualmente positive, portandolo sopra quota 500mila: ieri infatti si è raggiunta la cifra di 574.767, rispetto a giovedì sono stati 4.871 in più (ma il 31 dicembre erano stati 5.501 in più). Scendono invece di due unità i pazienti ricoverati in Terapia intensiva per Covid: gli attualmente ricoverati in Ti sono 2.553. Nei reparti ordinari ci sono 22.822 persone, 329 in meno rispetto alle 24 ore precedenti. I guariti o dimessi sono aumentati di 16.877 unità, raggiungendo quota 1.479.988. Le vittime da inizio pandemia sono 74.621.

IL VENETO è ancora la regione con il maggior numero di contagiati: ieri ha fatto segnare 4.805 nuovi positivi su 21.595 tamponi, per un totale di 258.680 infetti da quando è cominciata l’epidemia. La percentuale di positività è stata del 22,3%. Le vittime riportate ieri sono state 90; il dato totale dei decessi è di 6.629. Negli ospedali la pressione resta alta: 3.386 i posti occupati, seppur con una flessione per i ricoveri nei reparti non critici (2.985, meno 48 su giovedì). Salgono invece i pazienti Covid nelle Terapie intensive: sono 401 (più 7).

IN LOMBARDIA i nuovi casi sono stati 3.056 a fronte di 25.467 tamponi (11,9% il rapporto tra positivi e test effettuati); 80 i decessi con il totale da inizio pandemia che sale a 25.203. Sono diminuiti i ricoverati in Terapia intensiva (meno 2) e nei reparti ordinari (meno 85). A Milano i nuovi contagiati sono stati 800, di cui 308 in città. Segue l’Emilia Romagna con 2.629 nuovi casi su oltre 11.300 tamponi con un tasso di positività del 22,9%. Le vittime in totale hanno superato quota 7.800 con altri 70 morti registrati ieri. Pressione ancora alta negli ospedali: nei reparti Covid ci sono 2.643 pazienti (14 in più di giovedì), 231 in Terapia intensiva (due in meno).

LA CAMPAGNA VACCINALE, intanto, prosegue: ieri in serata il totale dei vaccinati in Italia ha toccato quota 35.850 (giovedì era a 22.789). Secondo i dati del ministero della Salute, in testa alle regioni più virtuose il Friuli Venezia Giulia con il 16,3% delle dosi somministrate (1.948). Seguono la provincia di Bolzano (16,2% con 971 somministrazioni su 5.995 dosi) e il Lazio (15,7% con 7.179 somministrazioni su 45.805 dosi). La fascia d’età più vaccinata è tra i 50 e i 59 anni, con una netta prevalenza di operatori sanitari e sociosanitari (277 i medici morti per il Covid, 98 nella seconda ondata).

LA CABINA DI REGIA giovedì ha illustrato i dati dell’ultimo monitoraggio, relativo al periodo 21-27 dicembre (aggiornato al 29): «Cresce leggermente l’Rt, che si fissa intorno a 0,93, c’è un leggero aumento della trasmissione dell’infezione – ha spiegato il direttore Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza -. Abbiamo un lieve decremento dei casi anche se l’incidenza resta ancora al di sopra dei 300 per 100mila abitanti». E ancora: «La buona notizia è che scende il tasso di occupazione dei posti in Terapia intensiva e in area medica, anche se di poco al di sotto della soglia critica». Veneto, Liguria e Calabria hanno fatto segnare «un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2 (a elevata gravità ndr) – si legge nel report -. Basilicata, Lombardia e Puglia lo superano nel valore medio. Altre tre, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche, lo sfiorano».

LA RACCOMANDAZIONE della Cabina di regia è stata: «L’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del paese. Si continua ad osservare nella maggior parte delle regioni un rischio moderato o con alta probabilità di progressione a rischio Alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere nel tempo le misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie».