Presentandosi come un divoratore di storie, amante della chiacchiera, del pettegolezzo e delle esagerazioni, Saleem Sinai, protagonista e narratore del capolavoro di Salman Rushdie, I figli della mezzanotte – esordisce così: «ci sono tante storie da raccontare, troppe, un tale eccesso di linee eventi miracoli luoghi chiacchiere intrecciati, una così fitta mescolanza d’improbabile e di mondano! Sono stato un inghiottitore di vite; e per conoscermi, dovete inghiottire anche voi tutto quanto». A chi ascolta il suo lungo racconto richiede di farsi a sua volta «inghiottitore di storie», lasciando intendere che nella sua narrazione dell’India novecentesca preferirà i «si dice» del...