È stata mente creativa, pulsante e (estremamente) polemica dei Pink Floyd e nonostante separazioni, avvocati, critiche più o meno dure nei confronti degli altri membri della band, a quel marchio è rimasto tenacemente attaccato. Tanto che nel corso della sua carriera solista ha alternato ad album di nuovo materiale, la riproposizioni in svariate forme dello storico The Wall. L’ultima in ordine di tempo lo scorso 11 marzo, quando il doppio album multimilionario del 1979 si è trasformato in un’opera: Another Brick in the Wall: The Opera, andato in scena alla Quebec Opera House, nel quadro delle manifestazioni tese a celebrare i 375 anni della città canadese. Ma ora finalmente Waters, torna sulle scene per una nuova creazione, annunciata prima per maggio e da ieri – comunicato stampa della Columbia Records – ufficializzata per il prossimo 2 giugno.

Si intitola Is This The Life We Really Want? ed uscirà in versione cd digipack, doppio vinile e digitale, e sarà presentato nel corso del tour che prende il via il 26 maggio da Kansas City. Sarà ancora un album – almeno nelle intenzioni – in cui i temi dedicati all’attualità non mancheranno. Amused to Death, l’ultimo suo lavoro di inediti che risale addirittura al 1992 indagava sul potere della televisione proprio negli anni in cui esplodeva la prima guerra del golfo.

La nuova raccolta si annuncia ancora come una dura presa di posizione nei confronti del mondo contemporaneo. Facile ritrovarci accenni alla presidenza Trump, contro il quale si è più volte scagliato negli ultimi mesi e alla tragedia palestinese, su cui si è speso più volte coinvolgendo anche molti colleghi. Is This The Life… è prodotto e mixato da Nigel Godrich (già con Radiohead, Paul McCartney, Beck, U2) ed è composto da dodici tracce scritte e suonate da Waters insieme al Goldrich, Gus Seyffert, Jonathan Wilson, Joey Waronker, Roger Manning, Lee Pardini (tastiere) e Lucius (voce) con Jessica Wolfe e Holly Proctor. Il testo di Wait for Her, uno dei brani della tracklist, è stato scritto da Roger Waters prendendo ispirazione dalla traduzione di un anonimo di Lesson from the Kama Sutra (Wait for Her) di Mahmoud Darwish.