Il crollo, a Genova, del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto del 2018 causando 43 morti, è, per i molti autori di un interessante “libricino” (A cura di E. Piccardo, Genova il crollo della modernità, manifestolibri, 2020, pp.127, euro 12), l’occasione per una riflessione severa sul senso, o meglio sulla caduta di senso, dell’ideologia e dell’utopia della modernità. Perché, spiegano, il Ponte rappresentava un simbolo dell’ottimismo verso il futuro in una fase storica, quella del dopoguerra e della rinascita italiana, dove ancora l’architettura (a Genova: il Museo d’Arte contemporanea del Sindaco-tranviere Cerofolini, il porto vecchio di Renzo Piano, la Facoltà...