Se ne è andato a 61 anni, uno dei maggiori produttori del rock, nonché uno dei musicisti – cantante e chitarrista – più influenti della scena alternative Usa anni Ottanta e Novanta; è morto di infarto mentre era al lavoro nel suo studio di registrazione; leader di gruppi come Big Black, Rapeman e Shellac, Albini ha prodotto, tra i tantissimi dischi, album storici come Surfer Rosa (Pixies), In Utero (Nirvana), Rid of Me (PJ Harvey), Head (Jesus Lizard), album di Jon Spencer Blues Explosion, Breeders, Man or Astro-man? ecc.; il suono dei suoi gruppi era implacabile, in particolare i Big Black, punk, abrasivi e caotici, con pezzi retti da chitarre dissonanti, voci urlate e una drum machine che sostituiva la batteria anticipando in un certo senso il successivo mondo industrial; nella sua carriera è sempre stato molto critico nei confronti della grande industria discografica mettendo anche in guardia i gruppi in un noto scritto del ’93 intitolato The Problem with Music; per una questione etica, Albini non chiedeva royalties sui dischi che produceva, non rinunciando ovviamente ai compensi per il lavoro in studio. Guidava gli artisti e li portava a un suono scarno che marchierà a fuoco la loro carriera. Un vero genio alternative.