Cosa sarebbe stata questa società se si ragionasse ancora di “Stato minimo”, di rispetto assoluto dei diritti proprietari, se non si fossero superati i fallimenti del mercato attraverso l’espansione dell’intervento pubblico sul fronte delle entrate e delle spese? Se non si fosse promossa l’equità di quello che gli economisti chiamano lo “scambio fiscale”, garantendo in qualche modo i diritti proprietari e la libertà dal bisogno, oggi potremmo parlare di democrazia liberale? L’economia pubblica, almeno quella che insegniamo agli studenti del primo anno, ha delle prerogative stringenti. Il riferimento principale è l’economia del benessere che guarda alle forme di mercato diverse...