Corleone sembra un paese sospeso. Fermo. Come un pugile all’angolo del ring, colpito al ventre sano dalle parole di Salvo Riina, figlio del capomafia, nell’intervista a Porta a porta, dalle polemiche per un ‘inchino’ della vara che c’è stato e non c’è stato ma che certamente non può essere metafora di una comunità intera, per la morte di Bernardo Provenzano, le cui ceneri, racchiuse nell’urna, sono state tumulate ieri poco dopo l’alba, in un’atmosfera surreale, col cimitero assediato da polizia, carabinieri e guardia di finanza. Episodi che segnano una specie di ritorno al passato, che per chi vive a Corleone...