Non serviva la toponomastica stradale per orientarsi in città, più facile tenere in mente i nomi familiari dei santi ai quali si intitolavano le chiese e avere queste come punti di riferimento. Ce n’erano a decine sparse nel centro storico d’inizio Novecento, ancora coincidente con l’intera città che contava appena 30.000 abitanti. Lecce veniva chiamata «città-chiesa», un appellativo rimastole. Anche se non è più, soltanto, città-chiesa. Come tutti i centri storici, è stata profanata dall’apertura di locali e localetti in funzione della ristorazione diffusa. Che in un contesto urbano antico, fittamente costruito, si insediano ovunque, pure se possibile sui sagrati...