Il corpo può essere inteso come uno strumento che trasforma ed è trasformato dall’esperienza, dal suo essere mondo. Il nostro corpo crea suono e insieme ne è attraversato come una cassa armonica. Produce e amplifica la propria voce. Noi siamo voce e movimento, microcosmi di vibrazioni che interagiscono con il tutto e contemporaneamente. Siamo corpo sensibile, chimica viaggiante. La riflessione più intensa sul rapporto canto/corpo/paesaggio nacque qualche anno fa quando ricevetti la proposta di pensare a un intervento che abitasse per alcuni mesi un versante del Monte Bulgheria, nel Parco del Cilento e del Vallo di Diano. Andai diverse volte...