Il regista turco-tedesco Fatih Akin (nato ad Amburgo da genitori turchi) ha rivolto un appello al presidente della Repubblica di Turchia, Abdullah Gul, per chiedere di mettere fine all’uso eccessivo della violenza da parte della polizia contro i manifestanti di Gezi Park. «Mi rivolgo a tutti quelli che hanno una coscienza – ha scritto Akin in una lettera aperta a Gul, pubblicata sul quotidiano Hamburger Morgenpost – affinché fermino questa violenza». Il regista de «La sposa turca», vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino del 2004, di «Ai confini del paradiso» (2006) e «Soul Kitchen» (2009) ha quindi elencato una serie di episodi avvenuti in questi giorni in Turchia, dall’uso di gas urticanti all’arresto di medici che curavano i manifestanti, al caso di un 14enne con un’emorragia cerebrale causata da una bomboletta di gas lacrimogeno lanciata dagli agenti. «La polizia interviene con tonnellate di gas lacrimogeno, con idranti, con pallottole di gomma – si legge ancora nella sua lettera – in modo indiscriminato». «Solo 10 anni fa, lei e il suo partito – scrive Akin a Gul – combattevate per i diritti e le libertà fondamentali. Non dovreste essere voi, quindi, a capire al meglio questa società? Non voglio pensare che abbiate rimosso la maglia della coscienza quando avete indossato quella del governo, come hanno fatto altri».