«L’identità nazionale in frantumi!». Le decine di dichiarazioni allarmate di esponenti di destra in questi giorni non riguardano i rischi per l’istruzione dell’autonomia differenziata ma il caso di una scuola di Pioltello, nell’hinterland milanese, che ha deciso di sospendere le lezioni il prossimo 10 aprile, in concomitanza con la festa per la fine del Ramadam (Eid al Fitr). La decisione era già stata presa lo scorso maggio quando il consiglio dell’istituto comprensivo intitolato a Iqbhal Masih (il dodicenne pakistano ucciso nel 1995 per il suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro minorile) aveva deliberato il calendario per il successivo anno scolastico.

NESSUNO AVEVA trovato da ridire, dato che la scuola è frequentata per il 40% da bambini di famiglie musulmane. Fino a sabato scorso, quando questa piccola storia di integrazione scolastica esemplare è stata raccontata in un blog ospitato dal Fatto.it. Ed è stata subito raccolta dalla Lega, Matteo Salvini incluso, che ne ha approfittato per denunciare la presunta «islamizzazione» del paese e per coinvolgere il ministro all’Istruzione (e «merito») Valditara, leghista anch’esso. Il ministro non ha deluso i suoi chiedendo subito «agli uffici competenti di verificare le motivazioni di carattere didattico che hanno portato a deliberare la deroga al calendario scolastico regionale e la loro compatibilità con l’ordinamento». Come ha rilevato anche l’opposizione, e come già successo con la proposta di «classi di accompagnamento per stranieri», Valditara quando parla di bambini con «background migratorio» e scuola sembra non conoscere bene l’argomento, nonostante le pagine di grafici dedicati al tema nel suo libro. «Il ministro venga nella mia città a vedere dove l’inclusione funziona. Che Salvini non sappia come funzionano le scuole può starci ma che non lo sappia il ministro dell’Istruzione è grave» denuncia la senatrice Pd, residente a Pioltello, Simona Malpezzi. E anche Irene Manzi, che dei dem invece è responsabile nazionale scuola, attacca il ministro per le sue «dichiarazioni avventate e disinformate». «Sorprendente che dalle istituzioni che ben dovrebbero conoscere il funzionamento delle istituzioni scolastiche si arrivi a minacciare ispezioni, mettendo l’intera comunità di quell’istituto, modello riconosciuto di integrazione scolastica, al centro di minacce ed attacchi social».

LA SCUOLA ha agito nel rispetto dell’autonomia scolastica ed è sostenuta dalla sua comunità. «È un atto di civiltà – ha detto il sindaco di Pioltello Ivonne Cosciotti – Ogni scuola ha la possibilità di decidere in autonomia la chiusura in alcuni giorni e l’Iqbal Masih ha scelto non un giorno per permettere la settimana bianca alle famiglie, ma per una ricorrenza che viene celebrata da una parte consistente degli alunni». Il sindaco parla di «scelta che ha senso e valore: i bambini vanno a scuola insieme e sono più avanti dei genitori».

MA LA CITTÀ e la scuola sono ormai sotto l’assedio delle telecamere. Il ministero non sembra disposto ad ammettere di aver quantomeno reagito all’input della Lega con eccessiva fretta e anzi tenta di scaricare il clamore mediatico sulle democratiche che lo avevano criticato. «Inviterei la senatrice Malpezzi e la deputata Manzi ad evitare polemiche scomposte e strumentali nel rispetto dei ruoli istituzionali e della intera comunità scolastica» ha scritto Valditara a mezzo social, additandole davanti agli orfani della «bestiolina». Salvo poi essere costretto a precisare che «abbiamo avviato una semplice verifica» e ad ammettere che il caso «non lo conosco nei dettagli». Valditara chiede di appellarsi «alle regole», «le scuole nella loro autonomia possono integrare il calendario regionale e possono apportare qualche deroga, ma per solo esigenze strettamente legate alla didattica che devono essere motivate».

ORA, come spiega lo stesso ministro, sarà l’ufficio scolastico della Lombardia a verificare «se le decisioni prese dal consiglio d’istituto sono coerenti con la legge e a fare le opportune valutazioni». Intanto la Lega ha tentato di sviare l’attenzione attraverso la trita propaganda islamofoba sulle spalle dei 1200 bambini che frequentano una scuola che funziona.