È nata una «classe» di nuovi poveri, cresciuta nelle periferie e nelle classi meno abbienti, come pure nella classe media. Si tratta di una condizione sociale, economica e psicologica trasversale determinata dall’austerità dei tagli alla spesa sociale, ai trasporti, dalla precarietà di massa e dall’abbandono dei servizi che scaricano sulle famiglie costi intollerabili. Capitale di un paese impoverito, impaurito e risentito. In sé città dell’esclusione che si manifesta in maniera imprevedibile. Quello che colpisce nel rapporto della Caritas, presentato ieri all’università Lateranense, è il racconto del «barbonismo domestico», persone che vivono nell’abbandono più totale anche se possiedono una casa e non...